venerdì 28 marzo 2014

La notte e gli aquiloni

La notte  e  gli aquiloni                                                                                                                                                                       La notte con il suo respiro ha il fascino sottile delle cose nascoste,negli angoli si muovono i tanti folletti della fantasia,sui muri le ombre che camminano seguono il tuo andare  senza far rumore,fantasmi in cerca di una realtà impossibile.
Ti fermi ad ascoltare i tuoi passi che si alternano ai battiti del cuore,nel silenzio solo il rumore dei tuoi pensieri è assordante,sono voci lontane,suoni che ti porti dentro,che accompagnano i tuoi mille sentimenti.
Ed i volti appaiano nel buio, hanno gli occhi delle persone che ami,di chi hai conosciuto e mai dimenticato,di chi ha attraversato la tua vita in qualche modo segnandola.
Ti fermi a guardare un riccio che si muove tra le foglie, convinto di essere solo si muove sicuro, poi il buio della notte lo avvolge e torna il silenzio.
Anche i ricordi si fanno lontani  e nel riviverli senti i tuoi sogni confondersi quando il gracidare delle rane  nelle notti di estate attirava la tua attenzione di fanciullo.
La luna rifletteva il suo manto d'argento sullo stagno,l'acqua che giù scorreva dalla fontana aveva la magia nel suono ed il suo scorrere raccontava le mille  e care favole.
Ricordi?    L'inizio era sempre lo stesso:<<c'era una volta…….>>
Era il magico mondo delle fate,delle streghe,dei folletti dei boschi e dei tanti animali parlanti,era il meraviglioso mondo della fantasia,ma era anche il mondo di cui facevi parte,era il tuo incantato mondo di fanciullo.
C'era  una volta  un paesino nascosto  solitario sul colle, mille alberi di ulivo e castagno profumavano l'aria,nei boschi d'estate le fragole crescevano tra tenere foglie,sugli alberi alte le cicale  cantavano la loro canzone.
Come era facile correre lungo stretti sentieri ! E poi fermarsi al vecchio lavatoio dove l'acqua di fonte scorreva cristallina nelle grigie vasche di pietra, con fare gioioso bagnavi il viso sudato e l'acqua scendendo disegnava sulla pelle un brivido freddo.
In  alto , nel cielo turchino volavano uccelli di carta,colori  assortiti da mani  di giovani  esperti, e quando il filo tirato dal vento si spezzava l'aquilone lontano volando diventava un tuo libero sogno.
La sera finiva  tranquilla,la notte portava i suoi sogni ed in alto tra stelle d'argento,se gli occhi chiudevi, vedevi apparire un grande aquilone
.