martedì 21 agosto 2012

POESIA




DESIDERIO


Nascondersi tra  fredde
montagne di pietra,
ascoltare la voce
del vento tra cime nevose,
non vivere tra gente
fredda di marmo
ed esser solo.

lunedì 20 agosto 2012

RICORDI


NUVOLE ED AQUILONI

Nell'uomo il pensiero  ed i ricordi si accumulano anno dopo anno e inevitabilmente danno il segno del suo modo d' essere.
Ma se il pensiero si evolve i ricordi si cristallizzano, spine dolorose di un tempo lontano,gocce tremule di gioia di giorni sereni,comunque e sempre attimi di nostalgia per qualcosa che non può tornare.
I ricordi ti danno il senso del tempo,del tempo che passa,del tempo che non ritorna,del tempo che hai vissuto.
Tra i ricordi lontani quelli della fanciullezza sono i più belli.
Altri tempi,altri sogni, altre speranze,allora correvi come le nuvole nel cielo e volavi in alto come gli aquiloni;i colori tingevano l'aria come l'arcobaleno dopo la pioggia,uccelli di carta che al vento di Aprile schiudevano le ali per librarsi sempre più in alto.
Portavano lontano i sogni,li confondevano con le nuvole del giorno ed il filo che li tratteneva come in prigione quasi sempre finiva col rompersi ed allora si alzavano sempre più in alto e si confondevano nel nulla.
Aquiloni:costruiti con le tue mani,la scelta della carta,leggera e colorata,la costruzione delle stecche di canna,lavorate sottili per essere leggere,le lunghe code intrecciate a collana e poi via nel vento della Primavera,rondini scappate dal nido e destinate a mai più tornare.
Gli occhi fissi in alto ne seguivano il volo, le mani tremavano nel reggere il filo mentre sempre più in alto si allontanava un sogno

SOGNI


SOGNI

























Sogni:sogni illusioni nel tempo,carezze disegnate nel vuoto,sospiri sospesi nell'aria,immagini ingannevoli della realtà,visione di un tempo che non viene,tormento del cuore,attesa dolorosa,speranze che si leggono negli occhi,lacrime nascoste dentro l'anima,sospiri di un' infanzia lontana.
Sogni:sogni nascosti,gridati,urlati nel silenzio,chiusi nello sguardo,svaniti alla luce dell'alba,vissuti come un ladro nel cuore della notte.
Sogni:sogni persi per strada,abbandonati sui sentieri della vita,dimenticati tra le pieghe del dolore,confusi nella nebbia dei ricordi.
Sogni:sogni inutili,vuoti,confusi,dispersi,ritrovati,annullati,cancellati.
Sogni: sogni lontani come il tempo,cari come la fanciullezza,dolci colme la giovinezza che non torna.

DIARIO DI VIAGGIO


DIARIO DI VIAGGIO




Il golfo di Patti,subito dopo la cittadina di Milazzo,rappresenta l'occasione unica per chi è in cerca di storia,archeologia e tradizioni allo stesso tempo.
Milazzo e Tindari sono il punto di partenza e di arrivo per tuffarsi nel passato senza trascurare  bellezza e tradizioni.
Tindari, poco prima di Patti,fu fondata  dai siracusani nel 396 a.C.,divenne,dopo la sconfitta di Siracusa una fiorente città romana,subì durante l'invasione della Sicilia,la distruzione da parte degli arabi.
La sua posizione è eccezionale,posta su un promontorio,domina il mare sottostante,mentre lo sguardo spazia lontano all'orizzonte con il meraviglioso spettacolo delle isole Eolie.
Dall'alto della sua terrazza,quasi a picco sul mare, Tindari si gode un panorama che lascia col fiato sospeso,i suoi due laghetti separati da una sottile  striscia di sabbia appaiano come una sfida ad ogni legge naturale.
Il turista in cerca della sua bellezza si ferma dinanzi al teatro greco del III secolo a.C.,meno famoso di quello di Taormina,non però meno bello,e d'estate,quando le tragedie greche ritornano a vivere sulle sue gradinate il passato si annulla e un'atmosfera magica aleggia nell'aria.
Ecco poi ciò che resta della Basilica e delle mura romane che facevano di Tindari una fortezza,ed ecco ancora poco lontano il Santuario della Madonna Nera.
Leggenda,fantasia,storia,fede,superstizione,mondi che si incontrano,che si confondono in una realtà quasi irreale,ma che toccano l'animo di chi ogni anno si reca a Tindari per visitare il Santuario.
La Madonna Nera,una statua fatta di legno di cedro,di foggia bizantina ,seduta con in braccio il Bambino Gesù.
La leggenda vuole che furono alcuni marinai a portare la statua  via dall'oriente dopo che  Leone III  nel 726 aveva ordinato la distruzione di tutte le statue,intorno alla capacità di fare miracoli vi è una leggenda che i visitatori del Santuario amano raccontare.
Una madre si rivolge  alla Madonna Nera  e Le chiede la guarigione della figlioletta gravemente ammalata;la bambina guarisce,la donna e la bambina partono per Tindari  onde ringraziare la Vergine per la grazia ricevuta.
Ma nel vedere la statua nera,la donna rimane delusa ed esclama: sono partita da tanto lontano per vedere una più brutta di me.
Sotto il Santuario il mare si  stende minaccioso.....è un attimo ed alla donna che si affaccia dal lungo balcone sfugge la piccola dalle braccia.
Il piccolo corpicino vola giù verso gli scogli,verso l'acqua che lambisce la spiaggia,piena di terrore la donna ha ancora la forza di gridare: Madonna salvala.
Le acque come per incanto  si ritirano lasciando  un piccolo spazio scoperto,la bimba vi si adagia sopra ed ignara di tutto si mette a giocare.
Ancora oggi desta stupore  quel piccolo arenile asciutto stranamente circondato dal mare.
Ma Tindari non è solo culture e leggenda, è anche testimonianza di di quel gusto raffinato che rende la Sicilia famosa nel mondo per la sua cucina.
Chi passa da quelle parti si ricordi della pasta ncasciata,degli arancini di riso,delle bracioline di pesce spada,o del pesce spada alla ghiotta,dello stoccafisso alla messinese e tra i dolci  la pignolata,la cassata,i cannoli, e se vi aggrada un buon vino non manca.

POESIA




LO SPECCHIO

Lo vedi? son io,
perché mi guardi?
Non ti crucciar
se un poco vado in ira.
Ridi di me,
su ridi allegramente,
schernisci pure
questo cuor che piange.
Hai gli occhi rossi
ed il tuo viso è stanco,
ti prego,non essermi compagno
anche nel pianto.
Se piango ridi,
se il cuore si rattrista
ancora ridi,
ma tu già piangi
e il riso tuo si è spento.

POESIA




L'OMBRA

Lo sai,non ho nulla,
nulla da darti,
ma mi segui dovunque,
dovunque io vada.

Mi volto a guardarti
e sei lì,
sei alle mie spalle,
fai finta di niente
e stai ferma.

A volte mi corri dinanzi,
oppure mi segui di lato,
t'allunghi,t'accorci,
t'allarghi, ti stringi.

Sorrido a vederti
cosi intenta a seguirmi,
a non perdermi mai,
ma tu sei lì,
sei alle mie spalle,
e pensosa mi guardi.

INFANZIA




Lontana nel tempo ,ma non nei ricordi,ha il sapore e l'odore della terra bagnata,del sole caldo dell'estate,del profumo  e del colore dei fiori.
Un libro che si sfoglia,delle immagini che si susseguono.
La mia prima bici.....un ricordo lontano mai dimenticato,un'avventura nel mondo
meraviglioso dell'infanzia.
Il colore del telaio già smunto dal tempo,le vecchie gomme consumate dalla strada,i freni fuori uso.
Quanto lavoro a smontare tutto,a verniciare di rosso il telaio.a montare nuove gomme,a cambiare qualche raggio rotto e poi i lunghi lacci di acciaio nelle loro nuove guaine,giorni e giorni di lavoro con pochi attrezzi  e con mani ancora deboli di fanciullo;ma alla fine,dopo quasi un mese di lavoro,la bici è ritornata nuova,luccicante nel suo rosso fiamma,lucidata in ogni minimo particolare.
La strada è lunga ed in discesa,salirci in sella è un attimo e poi via veloci senza pedalare,una corsa infinita,una corsa fatta in modo incosciente,una corsa che viene interrotta mettendo i piedi pericolosamente a terra.
Ma dopo quel primo e pericoloso volo tutto diventa facile e familiare,le strade non asfaltate sollevano la loro polvere,la bici corre veloce quasi senza toccare il suolo,
la calda estate di un ragazzino inesperto regala un'avventura al giorno e le mete...
sono le più disparate,ogni giorno una ,ogni giorno diversa: il bosco lontano solo dieci chilometri,la grande fontana con la sua meravigliosa acqua corrente,l'antico lavatoio con le donne intente a lavare i panni.
Ricordi,ricordi lontani,di un tempo che non esiste più se non nel cuore  di chi lo ha vissuto.

sabato 18 agosto 2012

RICORDI


RICORDI



Ogni cosa ha il suo tempo,ogni tempo i suoi ricordi.
Il volo degli uccelli ne segna lo scorrere e nella loro scia tutto si dissolve all'ombra dei ricordi.
Un sorriso,un pianto,un fiore mai colto,una speranza inutile,un sogno infranto,tanti ricordi,tanti voli di uccello sospesi nel tempo che si annulla.
Muore il sorriso e l'aquilone si dilegua nel cielo,muore l'estate  e gli occhi si chiudono alle lacrime,corre il tempo e lontana come mutevole nuvola la speranza si perde.
Il pianto ed il riso fanno parte della tua giovinezza,la luce dei tuoi occhi sono il ricordo della mia anima,ormai il mio tempo è speso e la burrasca  dell'inverno allontana i colori della primavera.
Anche i fiori rinsecchiti tra le pagine di un libro hanno perso il colore,fragili ricordi di vetro soffiato che si frantumano al soffiare del vento.
Sull'alta collina i fuochi di Sant.Antonio si sono spenti,nella notte si perdono le faville dei sogni,tu saltavi tra le fiamme  come lucciola nel buio,perdevi te stessa nel nulla mentre l'odore della sera diffondeva il suo profumo.
Ricordo il fruscio dell'acqua che fresca usciva dal ferro,colpiva la pietra levigata e si perdeva lontana,la rana nel buio della notte accompagnava il nostro silenzio e le stelle di agosto ridevano lontane.
Ogni cosa ha il suo tempo....ma i miei ricordi ne hanno smarrito la via, vagano nella mente come foglie di autunno e si mescolano come onde nel mare.
A notte fonda si chiude la festa ,le tende serrano la loro merce,la musica si diffonde nell'aria  sulle note di Verdi, quanti giri.., quanti sguardi....poi nel nulla del silenzio la notte si illumina di luce,mille fuochi si accendono,il cielo esplode tra gli scoppi assordanti......ricordi,confusi,lontani,inutili...silenziosi ricordi.