A SILVIA
"Silvia ,rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu,lieta e pensosa,il limitare
di gioventù salivi?"
A Silvia di Giacomo Leopardi;versi stupendi,sentimenti meravigliosi che come musica attraversano l'animo umano,trafiggono il cuore teso all'amore,alla speranza,alla vita;colpiscono nelle illusioni,distruggono i sogni.
Pessimismo,forse,ma è il pessimismo di chi guarda al futuro con l'aspettativa che gli da il diritto di essere giovane,di sentirsi innamorato, di chi nella bellezza vede il realizzarsi il fascino della natura.
"Che pensieri soavi,
che speranze,che cori,o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!"
In pochi,sublimi versi,il pessimismo dell'uomo,i suoi sogni,le sue speranze, l'attesa che il destino porga quella felicità tante volte promessa.
"Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi,o tenerella."
Ma la crudeltà della vita scompagina,travolge sentimenti e sogni mentre un doloroso rammarico sembra siglare definitivamente qualsiasi ulteriore attesa.
"O natura,o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?"
Promesse non mantenute,sogni bruciati,tutto e niente quando il tutto appare possibile,ma niente è quello che si avvera.
Pessimismo o piuttosto voglia di vivere? Pessimismo o rivolta dolorosa contro un destino crudele ed una natura "matrigna"?Pessimismo o rabbia per ciò che avrebbe potuto essere e non è?
Il Filò non pretende di dare una risposta, i critici letterari in ciò sono esaurienti, vuole soltanto rinnovare tutto l'amore che sente per un grande poeta.
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu,lieta e pensosa,il limitare
di gioventù salivi?"
A Silvia di Giacomo Leopardi;versi stupendi,sentimenti meravigliosi che come musica attraversano l'animo umano,trafiggono il cuore teso all'amore,alla speranza,alla vita;colpiscono nelle illusioni,distruggono i sogni.
Pessimismo,forse,ma è il pessimismo di chi guarda al futuro con l'aspettativa che gli da il diritto di essere giovane,di sentirsi innamorato, di chi nella bellezza vede il realizzarsi il fascino della natura.
"Che pensieri soavi,
che speranze,che cori,o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!"
In pochi,sublimi versi,il pessimismo dell'uomo,i suoi sogni,le sue speranze, l'attesa che il destino porga quella felicità tante volte promessa.
"Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi,o tenerella."
Ma la crudeltà della vita scompagina,travolge sentimenti e sogni mentre un doloroso rammarico sembra siglare definitivamente qualsiasi ulteriore attesa.
"O natura,o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?"
Promesse non mantenute,sogni bruciati,tutto e niente quando il tutto appare possibile,ma niente è quello che si avvera.
Pessimismo o piuttosto voglia di vivere? Pessimismo o rivolta dolorosa contro un destino crudele ed una natura "matrigna"?Pessimismo o rabbia per ciò che avrebbe potuto essere e non è?
Il Filò non pretende di dare una risposta, i critici letterari in ciò sono esaurienti, vuole soltanto rinnovare tutto l'amore che sente per un grande poeta.
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