mercoledì 10 aprile 2013

NUVOLE ED AQUILONI


NUVOLE ED AQUILONI

Nell'uomo il pensiero  ed i ricordi si accumulano anno dopo anno e inevitabilmente danno il segno del suo modo d' essere.
Ma se il pensiero si evolve i ricordi si cristallizzano, spine dolorose di un tempo lontano,gocce tremule di gioia di giorni sereni,comunque e sempre attimi di nostalgia per qualcosa che non può tornare.
I ricordi ti danno il senso del tempo,del tempo che passa,del tempo che non ritorna,del tempo che hai vissuto.
Tra i ricordi lontani quelli della fanciullezza sono i più belli.
Altri tempi,altri sogni, altre speranze,allora correvi come le nuvole nel cielo e volavi in alto come gli aquiloni;i colori tingevano l'aria come l'arcobaleno dopo la pioggia,uccelli di carta che al vento di Aprile schiudevano le ali per librarsi sempre più in alto.
Portavano lontano i sogni,li confondevano con le nuvole del giorno ed il filo che li tratteneva come in prigione quasi sempre finiva col rompersi ed allora si alzavano sempre più in alto e si confondevano nel nulla.
Aquiloni:costruiti con le tue mani,la scelta della carta,leggera e colorata,la costruzione delle stecche di canna,lavorate sottili per essere leggere,le lunghe code intrecciate a collana e poi via nel vento della Primavera,rondini scappate dal nido e destinate a mai più tornare.
Gli occhi fissi in alto ne seguivano il volo, le mani tremavano nel reggere il filo mentre sempre più in alto si allontanava un sogno

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