SUD VII PARTE
Recenti studi di carattere scientifico riportano che prima dell'Unità d'Italia non esistevano sostanziali differenze economiche tra Nord e Sud in termine di reddito pro capite ed industrializzazione.
Il divario cominciò negli ultimi anni del 1800 e si andò, poi, allargando sempre di più.
Il Nitti sottolinea l'enorme drenaggio di ricchezza dal Sud verso il Nord dopo il 1860.
Nel suo saggio Nord e Sud il Nitti rileva che ,al momento della introduzione della lira , nel Regno delle Due Sicilie furono ritirate 443,3 milioni di vario conio di cui 424 milioni d'argento.pari al 65,7% di tutte le monete circolanti nella penisola.Nello Stato Pontificio ne furono ritirate 90,7 milioni,nel Granducato di Toscana 85,3;nel Regno della Sardegna solo 27,1.
I capitali che il nuovo stato ottenne, grazie all'occupazione del Meridione,servirono esclusivamente a finanziare opere pubbliche nel Settentrione, istituzioni e scuole.
L'impoverimento seguito a questo saccheggio provocò una vera e propria guerra civile,detta,come abbiamo visto, brigantaggio,seguita da un forte flusso migratorio che sancì definitivamente il divario Nord-Sud
Se nel periodo 1876-1900 su 5.257.911 espatriati il 70,8% erano del Centro-Nord contro i. 29,2% del Sud, nel periodo 1900-1915 su 8.769.785 esuli la tendenza si invertì,infatti ilCentro-Nord ebbe il 52,7% di espatriati ed il Sud 47,3%.
DEBITO PUBBLICO NEL 1859
Regno Delle Due Sicilie 411,5 milioni di lire
Regno Della Sardegna (Piemonte) 1121,4 milioni di lire
PRODOTTO INTERNO LORDI (PIL)
Regno delle Due Sicilie 2620 milioni di lire
Piemonte 1610 milioni di lire
Nessun commento:
Posta un commento